domenica 26 aprile 2020

STEP#10

Bentornati, in questo nuovo post andremo ad indagare l'utilizzo del termine pompare nella cinematografia.

Ricercando nel web mi sono trovato di fronte un film basato sull'estrazione del petrolio su una piattaforma petrolifera e ai rischi ad essa legata, che nel film occupano un ruolo centrale; il film si intitola "Deep water - inferno sull'oceano", girato nel 2016.

"Basato su fatti realmente accaduti, il film è incentrato sull'esplosione della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon nel Golfo del Messico e sul successivo disastro ambientale avvenuto nell'aprile 2010, raccontando lo sforzo e il coraggio di alcuni uomini per salvare il maggior numero di vite possibile.



Locandina del film
Deep water - inferno sull'oceano
Il 20 aprile 2010, mentre è in corso la perforazione del pozzo Macondo a 1.500 metri di profondità, si verifica un’esplosione che provoca un incendio; a quel punto il petrolio inizia a fuoriuscire senza sosta, al ritmo di mille barili al giorno, senza che il sistema di blocco automatico riesca a entrare in funzione. Dopo due giorni, la piattaforma affonda. Delle 126 persone a bordo durante l’incidente, 11 perdono la vita e altre 17 rimangono ferite."

Nel trailer stesso si vede la pompa che stava estraendo il greggio, che a causa della pressione cede, inondando le zone inferiori della piattaforma petrolifera, una delle cause del successivo affondamento.

"Bp - proprietaria della deep water horizon - e la Casa Bianca mettono all’opera squadre di tecnici, scienziati e militari per cercare di riparare il danno.


Il primissimo tentativo di Bp, con l’uso di robot subacquei controllati a distanza, fallisce. La Guardia Costiera nel frattempo innesca incendi controllati di alcune chiazze in superficie; in tutto sono circa 120 ed eliminano oltre 67mila barili di greggio.

Immagine raffigurante le operazioni di spegnimento
della piattaforma petrolifera Deep water Horizon
A maggio Bp dà il via all’operazione “top kill”, provando a sigillare l’imboccatura del pozzo con una cupola di cemento armato di 100 tonnellate, ma a fine mese ammette il fallimento. Con l’operazione “cut and cap” prova quindi a tagliare la valvola di sicurezza che non ha funzionato per coprirla con un’altra valvola di contenimento (lower marine riser package), che però riesce a intercettare circa la metà del flusso.

Con l’operazione “static kill” di luglio viene apposto un nuovo tappo di cemento che, finalmente, funziona. Il 19 settembre 2010, a cinque mesi dalla data dell’incidente alla piattaforma Deepwater Horizon, la cementificazione del pozzo è ufficialmente terminata e la falla è chiusa.

La Deepwater Horizon riversa nel Golfo del Messico 4,2 milioni di barili di petrolio, creando una chiazza grande tre volte la Sicilia e inquinando poco meno di 2.100 chilometri di costa in cinque stati."

Tratto dal seguente link.

A presto.

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