martedì 21 aprile 2020

Pompare nella letteratura

Bentornati,oggi ho esplorato a lungo l'uso del verbo pompare nella letteratura italiana, nella poesia, così come nella narrativa.

Non mi ha affatto stupito la circostanza di aver trovato il verbo “sotto inchiesta” abbastanza spesso nella letteratura decadente della metà dell'Ottocento, nelle avanguardie del Novecento e nella letteratura contemporanea, mentre nelle epoche precedenti ho ritrovato frequentemente il sostantivo “pompa” nell'accezione di fastoso, lussuoso, di eccessiva e vistosa esteriorità.

Così vi è traccia del termine nella Divina Commedia di Dante Alighieri, nel poema cavalleresco l'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, nella Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, così come avevo già accennato in altro post.

Nella letteratura decadente il verbo pompare è frequentemente impiegato come metafora, ma, a differenza della tradizione precedente, viene impiegato per creare legami oscuri e inconsueti tra realtà tra loro distanti.

Dicevo che l'impiego del verbo/azione in esame in questo periodo storico non mi ha sorpreso: in effetti ci troviamo in piena “seconda rivoluzione industriale”, con la comparsa della grande industria e il conseguente impiego massiccio delle macchine.

Il verbo “pompare”, altro non è che l'azione conseguente all'uso proprio di una pompa, qualunque siano le sue caratteristiche, ossia di una macchina, inteso come strumento che consente all'uomo di svolgere più efficacemente e con minor dispendio di energia un determinato lavoro. Va da sé che l'impiego sistematico delle macchine è relativamente recente e, soprattutto, non si trattava di un verbo che potesse prestarsi ad una poetica sublime o, comunque, elevata o ai temi che più frequentemente hanno ispirato i grandi autori del passato.

Per questo motivo ero certo di una presenza importante del termine nel periodo futurista. Infatti non mi sono sbagliato: ne sono esempio la produzione poetica di Corrado Govoni e di Filippo Tommaso Marinetti. Questo movimento culturale, il Futurismo, si proporrà decisamente come cantore della modernità contro ogni culto del passato, e tra le forme di essa esalterà, per il suo valore simbolico, proprio la macchina.

A presto.

Nessun commento:

Posta un commento